STEP 4: la lavanda nella mitologia
Per i Greci e i Romani la lavanda era l’essenza favorita per
il bagno, tanto che il nome deriva dal latino “lavare”. Da sempre era nota come
insettifugo e oltre a spargerla sui pavimenti si cominciò a distillarla. La
leggenda racconta poi che i guantai di Grasse, in Provenza, che usavano l’olio
di lavanda per profumare i loro pellami, fossero immuni dalla peste.
Nella mitologia greca la lavanda, detta anche spighetta di San Giovanni, era dedicata a Ecate, dea lunare assai misteriosa e protettrice delle maghe e degli indovini. Nella notte del solstizio estivo, le streghe che praticavano la magia bianca, quella buona, erano solite offrire un mazzetto di fiori di lavanda come buon auspicio. I superstiziosi invece, nella stessa notte, mettevano le spighette sulle soglie delle porte e delle finestre per allontanare le fattucchiere dalle cattive intenzioni e per proteggersi dalle loro maledizioni.
Un’antica favola persiana invece racconta un’altra orgine della lavanda: il re di Persia, aveva promesso in sposa ad un potente sultano la sua bellissima figlia, in precedenza affidata ad un giovane e colto tutore dagli occhi azzurri del quale si innamorò perdutamente, ricambiata. Un amore quello tra l’insegnante e la principessa destinato all’infelicità per motivi di Stato e differenza sociale. Ahura-Mazda, il dio egizio della Luce, ebbe compassione di questi due giovani amanti, e così una notte li accolse in cielo fra le sue stelle, lasciando al loro posto sulla terra una piantina di lavanda.
Link: http://www.materterra.it/contenuti/lavanda-lavandula-officinalis
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